lunedì 4 aprile 2011

IV SETTIMANA DI QUARESIMA (Lunedì)

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:
«Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
poiché creo Gerusalemme per la gioia,
e il suo popolo per il gaudio.
Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.
Non ci sarà più
un bimbo che viva solo pochi giorni,
né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza,
poiché il più giovane morirà a cento anni
e chi non raggiunge i cento anni
sarà considerato maledetto.
Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato
e non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera è ospite il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Parola del Signore

RIFLESSIONI

   La lettura tratta dal profeta di Isaia è una lode continua all'amore di Dio per l'uomo. Riferendo la parola del Signore che dice: "creò cieli nuovi e terra nuova", il profeta vuole dire: l'uomo che riconosce il proprio peccato e lo confessa diventa una persona nuova capace di perdonare e di amare.
   Il Signore che vede il cambiamento reale del peccatore non ricorda più le colpe commesse, non gli verranno più in mente perchè incomincia a godere per quello che sta per creare nel cuore convertito.
   Il Signore gioisce per il peccatore che si converte, cher abbandona la strada del peccato e incomincia a camminare sulla strada del bene!
   La gioia del Signore non si riversa solo sul peccatore che si converte, ma su tutti. Con queste parole ancora una volta mi viene in mente una mia idea, prettamente personale  e dico: Per un peccato che non si commette, si attirono infinite benedizioni su tutto il creato, mentre per un solo peccato che si commette, si attirono infinite maledizioni su tutto il creato.
   Voi tutti che leggete, tenete presente questa mia considerazione scaturita dalle parole della prima lettura: Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia. Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza, ...
   Quale Dio ha un amore simile per un peccatore che si converte e per questa conversione fa del bene a tutti?
   Tutti siamo stati peccatori e forse ancora non abbiamo preso una decisione di cuore per convertirci totalmente. Forse siamo ancora legati al nostro vecchio modo di vivere (vecchio uomo), abbiamo paura di cambiare totalmente il nostro modo di vivere perchè non crediamo fermamente nelle promesse del Signore. Vorremmo vedere prima dei fatti e poi deciderci.
   Quali altri fatti vogliamo? Non basta la promessa fatta dal Signore al termine della prima lettura e nel salmo responsoriale?
   Incominciamo a credere con il cuore, non solo con la mente, che Dio è fedele alle promesse che fa. Che realizza quello che dice e dà quello che promette. Dio non è come noi uomini che promettiamo certo e veniamo meno sicuri.
   Facciamo nostre le parole del salmo responsoriale, incominciamo a ringraziare il Signore che ci ha liberato dal peccato e non ha permesso che il nemico, cioè il diavolo, prevalesse e gioisse su di noi tenedoci sotto la sua schiavitù. Lodiamo e ringraziamo il Signore perchè ha tolto da noi la sua collera che avevamo causato con il peccato. Invitiamo sempre il Signore a venire in nostro aiuto.

   Tutto ciò che il Signore ha promesso nella prima lettura e nel salmo responsoriale si realizzerà solo se si fa tesoro della parabola del Vangelo. Si realizza tutto quello che ha promesso il Signore, solo in coloro che avranno la fede che ha avuto il centurione del re che aveva il figlio gravemente ammalato e aveva chiesto a Gesù di andare a guarirlo. Il Signore, vista la fede di quest'uomo gli disse: "Vai, tuo figlio vive". 
     In antitesi con i giudei che non credono alle parole di Gesù, questo pagano crede immediatamente. Nell'apprendere che il figlio era guarito nell'ora nella quale Gesù gli aveva parlato, il funzionario credette, e con lui tutta la sua famiglia.
     Nelle scelte, anche importanti, della nostra vita non dobbiamo cercare dei segni per credere. La parola di Gesù può bastarci per le decisioni grandi e anche per le scelte quotidiane. Dio ci ha già detto tutto in Gesù.
     E proprio quando le apparenze non sembrano dirmi che vengo esaudito, proprio allora la mia fede diventa quel che dev'essere: un cieco abbandono, una consegna totale, una fiducia salda e serena al di là di tutto quel che può sembrare,
     Quando noi incominciamo a credere in quello che ci dice Gesù per essere guariti da tutte le malattie spirituali che abbiamo? 

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