sabato 16 aprile 2011

V SETTIMANA DI QUARESIMA (Sabato)

Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.
Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».    

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

   Leggendo la prima lettura viene chiaro capire che il Signore voglia ricordare ai "figli d'Israele" l'osservanza del primo comandamento della tavola della legge che diede a Mosè sul monte Sinai: adorerai il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio di fronte a Me". Infatti i figli d'Israele si dispersero tra i vari popoli perchè si erano prostrati a dèi stranieri.
   Il Signore radunerà tutti, li riunirà e formerà nuovamente un popolo solo e li ricondurrà nella loro terra.
  La dispersione del popolo di cui parla il profeta Ezechiele è segno che il peccato disperde l'uomo, lo divide dagli altri oltre che da Dio e lo fa camminare disperso in mezzo agli altri popoli, lo fa girovagare senza un progetto o programma stabilito. Si vota a qualsiasi destino o pericolo adorando falsi idoli e commettendo abominii e iniquità.
   Il Signore prende l'iniziativa perchè vuole che nessuno si perda e per questo ristabilisce con i figli d'Israele una nuova alleanza: li ricondurrà nella loro terra e dei due farà nuovamente un popolo solo e Lui sarà il loro Dio.
   A distanza di secoli, ancora oggi la storia si ripete in modo anche più grave, i credenti in Cristo si stanno disperdendo in mezzo a tanta baraonda di sempre, grazie alle nuove ideologie, allontanandosi sempre di più dal vero Dio. Oggi l'uomo si è scelto una infinità di dèi: il dio ricchezza, il dio lavoro, il dio superstizione, il dio scaramanzia, il dio cartomanzia ... e si dona a questi dèi con tutte le sue forze, fino a far scomparire dalla sua vita il vero Dio che lo ha creato, lo ha salvato dalla schiavitù del male e lo desidera libero da tutti questi inganni.
   L'umanità, già da diverso tempo, ha dimenticato il sacrificio cruento di Gesù Cristo che si offrì e si offre continuamente, in modo incruento, nel sacrificio della Messa, per liberarla dalla schiavitù del male.
   Come detto, sia la lettura tratta da Ezechiele che il Salmo hanno come tema l’allontanamento dei popoli da Dio e la decisione del Signore di radunarli di nuovo, perché Lui ama, ha sempre amato e, come qualunque genitore, proprio non ce la fa a vedere che i suoi figli si perdono.
   E la via dell'unità è una sola, quella espressa "profeticamente" da Caifa, colui che come giudice di condanna a morte mise nel cuore dei capi dei sacerdoti e dei farisei l'idea: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!».
   E da quel momento cercarono il modo per catturarlo e condannarlo.
  Durante la settimana Santa che sta per iniziare, pensiamo al cammino di unificazione anzitutto della nostra vita, dentro il nostro cuore. Non siamo spesso frammentati, divisi, dissociati? Vogliamo una cosa e poi un'altra e un'altra ancora, e spesso per strade opposte: di sincerità e onestà quando è facile, ma a volte anche di compromesso e slealtà, quando è difficile la vita. Per essere uniti dento di noi e con i nostri fratelli preghiamo: Per la tua croce, Signore Gesù, unifica la mia vita su strade di rettitudine. O mia Luce, che io veda e voglia solo ciò che è giusto e vero.

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