venerdì 15 aprile 2011

V SETTIMANA DI QUARESIMA (Venerdì)

Dal libro del profeta Geremìa
Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
Parola di Dio

Salmo responsoriale

Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
già mi avvolgevano i lacci degli ínferi,
già mi stringevano agguati mortali.

Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.   

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

   L'accorato gemito del salmista "Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore" sembra sentire il gemito di tutta l'umanità del terzo millennio.
   Il salmista ha elevato questo grido al Signore, perchè ha visto l'ingiustizia e la cattiveria che ha ricevuto da parte degli empi. Si è rifugiato nel Signore nel quale ha trovato forza e sicurezza davanti all'agire iniquo di tutti quelli che tramavano contro di lui.
   Nei pericoli, nelle avversità, in tutto il male che tramavano contro di lui si è abbandonato nelle braccia del Signore e nel Signore ha trovato la forza necessaria per opporsi al male.
   La preghiera del salmista - ricordo che il libro dei salmi è stato il libro di preghiera di Israele, di Gesù e deve essere anche il nostro libro di preghiera - è sgorgata da un cuore messo alla prova da tutti i punti di vista. Dalle cattiverie tramate dagli empi contro il giusto. Con la preghiera, il giusto perseguitato, ha riportato vittoria su chi gli voleva fare del male.
   Il male che veniva tramato contro il giusto, è ben poca cosa per quello che cercavano fare a Gesù: la lapidazione! La condanna massima che ci poteva essere allora.
   I nemici giurati di Gesù, i Giudei, continuavano ad attacarlo sul suo operato e ad accusarlo su tutto quello che faceva e diceva. Dal passo del vangelo si legge che erano arrivati a predere le pietre per lapidarlo, ma Gesù con grande serenità e pace chiese: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Essi risposero: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
   Gesù, non si difese con argomenti umani o con la forza o la violenza, si difese facendo capire che Lui faceva tutto e sempre quello che faceva il Padre e per il suo operare dovevano capire che Lui era nel Padre e il Padre era in Lui.

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