mercoledì 20 aprile 2011

Mercoledì della Settimana Santa

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?

Parola di Dio

Salmo responsoriale

O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Mi sento venir meno.
Mi aspettavo compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
Mi hanno messo veleno nel cibo
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.

Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento,
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.     

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore.
RIFLESSIONI

Ieri la lettura del profeta Isaia, presentava la figura del servo che il Signore aveva scelto per portare la sua luce e la sua salvezza fino agli estremi confini della terra.Il Signore rivolse a tutti noi lo stesso invito: portare la sua luce e la sua salvezza in ogni ambiente dove andiamo. Oggi, sempre dal profeta Isaia, il Signore continua il discorso, come a discepoli, e invita subito ad operare, invitando subito a portare allo sfiduciato una parola di coraggio e di speranza.
Per essere pronti e carichi di Spirito, per quello che sta chiedendo subito a fare, è necessario aprire i nostri orecchi alla sua parola. Automaticamente invita a perseverare nella frequenza a questo incontro con Lui ogni giorno.  
Non lasciamoci ingannare dal Maligno, che sta già mettendo nel cuore e nella mente di molti pensieri e progetti diversi di quelli che ci sta preparando il Signore per la nostra santificazione. Il Signore ci dice categoricamente: Se ascolti oggi la mia voce, non indurire il tuo cuore.
Penso che nessuno, per venire a messa, sia venuto meno a tutti gli impegni soliti. Anzi credo che si sta facendo tutto e in modo migliore, per la grazia che il Signore sta dando a tutti ogni giorno. Quel piccolo sacrificio che si sta facendo ogni giorno, togliendo pochi minuti al sonno, ci ricompensa dandoci la possibilità di fare sempre tutto e certamente con più gioia e sodisfazione. Questa è la ricompensa immediata che ci sta dando, pensiamo poi alla grande ricompensa che avremo al termine di questi giorni terreni.
Dobbiamo prepararci anche alle avversità che il Maligno sta già preparando. Chi persevererà fino alla fine sarà salvato  e riceverà il premio delle sue fatiche dice il Signore.
Nessuno faccia come Giuda che per un niente vendette Gesù! A che può servire ogni effimera soddisfazione umana? Purtroppo sono moltissimi quelli che si danno ai piaceri umani e materiali e non hanno proprio la volontà di rinunciare a detti piaceri.
Le soddisfazioni umane finiscono subito e lasciano l'amaro in bocca!
Perché mai Giuda chiede a Gesù se è lui il traditore? Forse Giuda non si rende nemmeno conto del suo atto di tradimento e per questo chiede conferma del suo tradimento e Gesù gli risponde inaspettatamente: "tu l'hai detto".
Giuda non era un malvagio, sceglie di esserlo a causa della sua ambizione, della sua sete di arricchimento; non è un traditore, lo diventa per scelta, per sua decisione. 
Anche se ci ripugna, dobbiamo ammettere che Giuda non è poi tanto lontano e diverso da noi. Capita anche ai prediletti di rinnegare l'amore, di tradire Cristo per un barlume di presunta ed effimera felicità e il tradimento degli amati è sempre il più doloroso: ed ecco come anche noi contribuiamo a caricare le spalle di Gesù col peso della croce e a dare il nostro contributo alla sua crocifissione.
Chiediamo al Signore la luce per prendere sempre le decisioni che ci permettono di vivere in piena coscienza la nostra vita e la nostra fede. Celebriamo la pasqua 2011 con il Signore, viviamola in intima comunione con Lui e saremo veramente felici. Di una felicità che nesuno potrà toglierci.

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