sabato 9 aprile 2011

IV SETTIMANA DI QUARESIMA (Sabato)

Dal libro del profeta Geremìa

Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».
Signore degli eserciti, giusto giudice,
che provi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.

Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno.  

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore

RIFLESSIONI

   I due testamenti (Antico e Nuovo) si completano a vicenda: il Nuovo Testamento affonda la sue radici nell'Antico Testamento. Tutto il contenuto dell'Antico Testamento si è realizzato nel Nuovo Testamento nella persona di Gesù Cristo.
   il profeta Geremia nella prima lettura ci dice di essere stato condotto al macello come un agnello mansueto. I nemici, che macchinavano contro di lui, credevano che ammazzandolo nessuno più si sarebbe ricordato del profeta e tutto sarebbe finito. Nessuno più li avrebbe richiamati al rispetto delle norme di vita che il Signore aveva dato al suo popolo tramite Mosè. Potevano così vivere da libertini, fare quello che volevano più di prima.
  Il profeta accetta tutto con un silenzio assoluto verso tutto ciò che tramavano contro di lui e si abbandona totalmente al Signore chiedendo protezione contro i nemici che macchinavano contro di lui.
   Tutto ciò che il profeta ha detto di lui, si è realizzato completamente e in modo perfetto in Gesù Cristo.
   Gesù, durante la sua evangelizzazione, è stato combattuto da molti perché richiamava alla conversione. Sententolo parlare molti dicevano: Costui veramente è il Profeta. Altri dicevano: Costui è il Cristo. Altri, che non accettavano la predicazione di Gesù, dicevano con disprezzo: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?».
   Dalle diverse opinioni che si erano avute tra la gente, incominciò a sorgere il dissenso tra loro. Accusandosi tra loro per non averlo arrestato, perchè secondo le leggi emanate dall'imperatore chi si faceva nemico dell'imperatore doveva essere arrestato e giudicato. I farisei che avevano lanciato l'accusa alle guardie, si sentirono rispondere: «Mai un uomo ha parlato così!». 
   Uno di loro, di nome Nicodemo disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
   Questa è la condizione di vita di chi vuole seguire Cristo. La prova, le avversità, i contrasti, le accuse che ci saranno sempre non devono scoraggiare nessuno.
   Non bisogna cedere davanti alle dicerie di quelli che non vogliono seguire il Cristo, per non incorrere nella sentenza di Cristo: Chi mette mano all'aratro e poi torna indietro, non è degno del regno dei cieli. Invece perseverando nella sequela di Gesù si avra la seguente consolazione e promessa: Chi persevererà fino alla fine sarà salvato.
   Fratelli e sorelle che leggete, sappiate che se si viene giudicati dal Cristo Non degno del regno dei cieli, vuol dire essere condannati per sempre all'inferno, regno dei demoni; mentre perseverando fino alla fine si è salvati, significa essere per sempre nel Paradiso, regno di Dio.
   La parola del Signore ci viene data sempre per motivi ben precisi: Cambiare in meglio la nostra vita spirituale, per portare opere di vita eterna. Vogliamo dunque essere amici di Dio o dei demoni?

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Riflettendo su queste letture viene da  pensare alla situazione odierna: sono passati 2000 e più anni da quando sono accaduti questi fatti e nonostante  l'incarnazione di Cristo, le torture subite, le umiliazioni, la morte infamante e, ultimo ma non ultimo, la Sua resurrezione - che avrebbe dovuto spazzar via qualsiasi ombra di dubbio ancora rimasta sulla Sua divinità, sul suo essere figlio di Dio, inviato dal Padre in mezzo agli uomini per prendere su di sè i loro peccati e condurli al Regno del Padre - ancora oggi ci sono molti che dubitano e pur dicendo di credere covano nel loro cuore il dubbio.
Alcuni dicono apertamente di essere atei, ma poi vivono, loro malgrado, una vita cristiana, magari non avvicinandosi ai sacramenti ma mettendo in atto, sempre loro malgrado, gli insegnamenti di Gesù di carità, di misericordia, di perdono. Come considerare questi "atei" che seguono involontariamente gli insegnamenti di Gesù? A me viene da pensare a loro paragonandoli alla samaritana: devono solo incontrare Gesù sulla loro strada e saranno subito disposti a seguirlo, perchè essendo liberi da qualsiasi pregiudizio riconosceranno subito di aver incontrato il Salvatore.
Poi ci sono quelli che dichiarano di essere credenti, praticanti perchè vanno a Messa tutte le domeniche, ma in chiesa, invece di celebrare insieme al sacerdote, stanno attenti a chi entra e chi esce, a come sono vestiti o addirittura approfittano dell'occasione per incontrare qualcuno disposto a fare qualche pettegolezzo: ecco la "moneta falsa" di cui si parlava anche nella liturgia di ieri.
Poi ci sono i "discepoli" quelli che hanno scelto di seguire apertamente e consapevolmente Gesù e lottano giornaliermente per rimanere fedeli  ai suoi insegnamenti e non cadere vittima delle tentazioni che la vita ogni giorno presenta: certo è molto più facile cedere all'egoismo, alla superbia, alla presunzione, alla dissolutezza, e chi più ne ha più ne metta! 
Ma quanto è bello e dolce, invece, rinunciare a tutto questo e abbandonarsi completamente nelle braccia del Signore, rivolgendo a Lui l'ultimo pensiero prima di abbandonarsi al sonno e il primo quando ci si risveglia al mattino, dedicargli la maggior parte del nostro tempo, anche quando svolgiamo il nostro dovere di genitore, di impiegato, di cittadino, perchè lo facciamo con la mente rivolta a Lui e quindi con la grazia e la gioia che Lui ci dona.
E, non ci crederete, ma tutto quello che ci circonda quando  agiamo in questo stato di grazia viene pervaso da quella stessa grazia e anche quello che ci sembrava un ostacolo o quella persona che ci appariva come un avversario, ci appaiono come in una lucediversa: la luce riflessa di Dio e quindi oggetto d'amore.
Signore mio, mostrami la tua benignità e la tua dolcezza, tu che sei mite e umile di cuore. Tante volte dico a me stesso: «II Signore mi ama». Eppure, non poche volte devo confessare di non aver lasciato che il tuo amore scendesse pienamente dalla mia mente fino al mio cuore. Nelle prossime settimane, o Signore, potrò di nuovo rendermi conto di quanto tu veramente mi ami. Fa' che queste settimane siano per me un'opportunità per eliminare tutte le mie resistenze al tuo amore e per te un'occasione per chiamarmi più vicino a te. Amen.

Un pensiero da meditare
Sulla via dell'imitazione di Cristo, quando s'inizia o si riprende ad esercitare lo spirito in un modo così serio, il discorso della santificazione comincia a ruotare sull'essenziale e ci s’incammína di buon passo sulla via dell'imitazione di Cristo. Nei santi giorni  della Quaresima avrai modo di penetrare nelle profondità del silenzio orante e, se è necessario, avrai l'opportunità di ritrovare il bandolo della tua vicenda spirituale. E' questo il modo più sicuro che hai di veder bene in te e di venire a sapere come piacere a Dío: potrai, infatti, ridefínire la tua identità umana, ríattivare i tuoi codici cristiani, riprecisare la tua appartenenza alla Chiesa.

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