domenica 10 aprile 2011

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Prima lettura

Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il Signore è bontà e misericordia.

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.   

Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Parola di Dio

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Parola del Signore.

RIFLESSIONI

   Le letture della V domenica confermano una verità che professiamo nel credo e cioè che Dio è Dio dei vivi e dei morti (verrà a giudicare i vivi e i morti ... credo nella resurrezione della carne). Nella lettura tratta dal profeta Ezechiele notiamo che Dio parla con i morti come a persone vive e i morti lo ascoltano. Non solo li risuscita dai morti, li chiama addirittura "popolo mio". Quindi anche i morti appartengono a Dio, o se vogliamo con più precisione, che Dio è Dio anche dei morti.
Da questo punto di vista diventa importante la parola di San Paolo, tratta dalla lettera ai Romani. San Paolo dice di non lasciarsi dominare dallo spirito della carne, perché chi si lascia dominare dallo spirito della carne non può piacere a Dio. Tutti quelli che credono in Gesù Cristo Figlio di Dio, sono sotto il dominio dello Spirito di Cristo e chi non possiede la Spirito di Cristo non gli appartiene.
   Meditiamo profondamente e con tutto il cuore queste parole di San Paolo: chi non ha lo spirito di Gesù, non gli appartiene! Non appartenere a Cristo significa non avere parte con Lui, non si appartiene al popolo di Dio. Non appartenendo al popolo di Dio, si appartiene al popolo di Satana, si appartiene al nemico acerrimo di Dio. Per questa appartenenza si vive per sempre nel regno delle tenebre. Infelicità eterna!
   Finchè siamo nella luce cerchiamo di compiere le opere della luce , le opere della luce sono quelle fatte con lo Spirito di Cristo che sono: amore, gioia, pace, benignità, dolcezza, bontà, mitezza, purezza ... comunque ogni opera buona compiuta, è fatta sempre sotto lo Spirito di Gesù. Impariamo pertanto a fare sempre opere buone per essere sempre popolo di Dio e appartenere sempre, in vita e in morte, al Signore Gesù.
   Il vangelo che parla della risurrezione di un "certo" Lazzaro è il compendio di tutto quello che è il contenuto della lettura del profeta Ezechiele e della lettera di San Paolo ai Romani. In questo racconto si vede come chi opera il bene è amico di Gesù e non va incontro alla morte eterna. Per essere o diventare amico del Cristo bisogna camminare nella luce delle opere buone. Le opere buone illuminano il cammino da percorrere; come la luce del giorno illumina il cammino e impedisce di inciampare nelle pietre, mentre camminando nelle tenebre del male non si vede e si inciampa certamente.
   Chi opera il bene non muore ma si addormenta nel Signore. Infatti quando riferiscono a Gesù che l'amico Lazzaro era morto era inutile andare a trovarlo, Gesù risponde: Lazzaro non è morto ma dorme. Perché chi opera il bene nel nome di Gesù non vede la morte? Gesù stesso ha detto: Io sono la risurrezione e la vita, chi viene a me non morirà in eterno.
   Si avvicina sempre di più la pasqua di risurrezione - siamo all'inizio della settimana di passione, come era definita questa settimana prima della riforma della liturgia - la prossima sarà la settimana santa, se ancora non abbiamo mosso un passo verso Gesù per diventare suoi amici, affrettiamoci a farlo per risorgere con lui il Giorno di pasqua.

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