giovedì 9 giugno 2011

Giovedì della VII settimana di Pasqua

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro. Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l’assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».
Parola di Dio

Salmo responsoriale

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Parola del Signore
RIFLESSIONI
Come vorrei che tutti i lettori che sono interessati alla Parola del giorno che pubblico sul blog, la leggessero con attenzione e con il cuore aperto, per accoglierla e comprenderla quanto meglio è possibile. Prima di iniziare a leggere la Parola di Dio, invocare lo Spirito Santo perché illumini la mente per comprendere quello che il Signore vuole dire alla propria vita.
E pensare che Gesù, alla destra del Padre, prega per tutti quelli che il Padre ha messo nelle sue mani! Nel brano precedente a questo, pubblicato ieri, Gesù ha detto … prego per tutti quelli che mi hai dato. Dunque tutti i battezzati sono stati dati a Gesù, sono nelle mani di Gesù per volontà del Padre Celeste.
Pensare che Gesù prega per me, mi si “accappona” la pelle. Chi sono io, chi sei tu che leggi questa parola, chi sono tutti quelli che la leggono e per i quali Gesù prega continuamente?
Il motivo, la causa della preghiera di Gesù è grandissimo e semplice da spiegare, ma difficile da mettere in pratica. Gesù chiede al Padre nella sua preghiera: Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”.
Gesù non prega solo per gli Apostoli e discepoli che stettero con Lui durante la sua vita pubblica e di evangelizzazione. Prega anche per quelli che hanno accolto la predicazione degli Apostoli e trasmessa a tutti i popoli. Attraverso i secoli, la stessa Parola è arrivata anche a noi e ora, in questo terzo millennio, noi siamo quelli per i quali Gesù prega e vuole che si continua a trasmettere la sua parola ai popoli del nostro tempo.
Nella sua infinita onniscienza, Gesù sapeva, quello che avrebbe impedito di annunciare la sua parola: LA DIVISIONE, per questo prega che tutti vivano in unità ed essere una cosa sola con Lui, come Lui è una cosa sola con il Padre.
Dove e in chi, possiamo trovare un amore così grande? Solo in Gesù che ha dato la sua vita per l’umanità che è stata, che è e che sarà, fino alla fine dei tempi. Fino a quando non ritornerà, glorioso, nella gloria dei santi e degli angeli per giudicare l’umanità intera.
Ci siamo domandati perché Gesù prega per tutti, pur avendo già salvato tutti? Perché dopo essere stati salvati, vuole che tutti, quando sarà il momento, ci troviamo accanto a Lui per contemplare la sua gloria: Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Convinciti fratello, convinciti sorella, che leggi, esiste la resurrezione dei morti! Che la vera vita è quella che verrà. La presente vita serve per conquistare la vita che verrà dopo la morte del nostro corpo. La conversione a cui ho invitato è un radicale cambiamento di vita, questo cambiamento avviene solo col vivere la Parola di Dio tutti i giorni della propria vita.

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Il vangelo di oggi ci presenta la terza ed ultima parte della preghiera che Gesù rivolge al Padre prima di ascendere al cielo. In essa Gesù manifesta il suo grande desiderio di unità tra i suoi discepoli e di permanenza nell'amore che unifica, poiché solo con l’amore e l’unità essi potranno essere credibili. Inoltre Gesù estende la sua preghiera anche a noi credenti: Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una cosa sola.
Ecco che qui emerge la grande preoccupazione di Gesù per l'unità che deve esistere nelle comunità cristiane: un’unità fatta di amore, malgrado le tensioni ed i conflitti, un’unità come quella che esiste tra Gesù ed il Padre, che è così profonda proprio grazie al grande amore che li unisce.
L'unità nell'amore rivelata nella Trinità è il modello per le comunità. Per questo, mediante l'amore tra le persone, le comunità rivelano al mondo il messaggio più profondo di Gesù, il quale è felice quando noi tutti siamo con Lui: Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato, poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
Gesù vuole che noi conosciamo il Padre e che lui ci conosca, ma  - badate bene - la parola conoscere, in senso biblico, non ha lo stesso significato che le attribuiamo noi normalmente: essa ha il significato di sperimentare la presenza di Dio vivendo in unità con il prossimo e nell'amore per il prossimo.
Tra Gesù e il Padre c'è una unità così intensa che chi vede il volto dell'uno vede anche il volto dell'altro. E compiendo questa missione di unità ricevuta dal Padre, Gesù ci rivela lo Spirito di Verità che viene dal Padre. A richiesta del Figlio, il Padre lo manda a ciascuno di noi in modo che rimanga con noi, incoraggiandoci e dandoci forza.

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