sabato 25 giugno 2011

Sabato della XII settimana del tempo ordinario

Dal libro della Genesi
In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All'armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!». Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: "Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia"? C'è forse qualche cosa d'impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio». Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma egli disse: «Sì, hai proprio riso».
Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Il Signore si è ricordato della sua misericordia.

L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va', avvenga per te come hai creduto». In quell'istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: "Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie".
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

Le due letture riportate in questa liturgia della Parola, danno un grande insegnamento: tutto quello che si chiede al Signore si deve chiedere con fede e con una preghiera continua.
Abramo ha chiesto continuamente e con fede di avere una discendenza e una terra propria, e il Signore ha ascoltato la richiesta fatta con insistenza e continuità. Ha concesso quanto ha chiesto, nonostante la lunga attesa.
Il centurione ha avuto una viva fede su quello che aveva sentito dire a riguardo di questo Gesù. Ha creduto che Gesù poteva guarire il suo servo gravemente ammalato e ha chiesto di guarirlo. Sa di essere un pagano, sa pure che Gesù non lo avrebbe ascoltato per questo. L’amore verso il servo e credendo nell’amore di Gesù per i peccatori va a chiedere la guarigione del suo servo. La fede viene premiata e proclamata apertamente da Gesù: “In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!”.
Alla richiesta fatta dal centurione, Gesù disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”. La straordinaria fede di quest’uomo lo portò a credere che Gesù poteva guarire il suo servo anche senza andare a casa. Che fede straordinaria ha questo pagano!
Quante volte noi abbiamo vissuto momenti di prova come Abramo o come il Centurione! Abbiamo avuto la costanza di Abramo nel chiedere quello di cui avevamo bisogno? Abbiamo avuto la fede del centurione? Non è questo il modo di vivere il nostro rapporto di preghiera e di fede con il Signore. Noi vorremmo che il Signore ci desse subito e tutto quello che chiediamo. Siamo troppo frettolosi e impazienti. Vogliamo che il Signore non ci faccia perdere tempo nell’attesa, perché abbiamo tante altre cose da fare! … e ci ribelliamo per questo comportamento del Signore.
Teniamo ben scolpite nella mente e nel cuore le parole di Gesù: “chi persevererà fino alla fine sarà (salvato) ascoltato”. Crediamo a quanto ha promesso Gesù: “Qualsiasi cosa chiederete al Padre celeste, nel mio nome, il Padre ve la concederà”.
Supplichiamo con forza Gesù e diciamo: Signore rafforza la nostra fede!   

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