domenica 15 maggio 2011

IV Domenica di Pasqua

Prima lettura
Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli altri Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo.
Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE 


R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.


Il Signore è il mio pastore:

non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare,

ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l'anima mia.



Mi guida per il giusto cammino

a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,

non temo alcun male, perché tu sei con me.

Il tuo bastone e il tuo vincastro

mi danno sicurezza.



Davanti a me tu prepari una mensa

sotto gli occhi dei miei nemici.

Ungi di olio il mio capo;

il mio calice trabocca.



Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne

tutti i giorni della mia vita,

abiterò ancora nella casa del Signore

per lunghi giorni.

Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, se facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime.
Parola di Dio.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI


Oggi si celebra la IV domenica di Pasqua. Questa domenica è denominata “LA DOMENICA DEL BUON PASTORE", a causa del brano del vangelo che parla di Gesù Buon Pastore. La chiesa per questo invita la chiesa universale a pregare il buon Pastore a suscitare vocazioni-pastori per guidare il suo gregge.
Perché pregare per le vocazioni? L’accorato invito di Gesù: la messe e molta e gli operai sono pochi, è sempre attuale, specie in questo nostro tempo.
Necessitano operai nella vigna del Signore per arginare e annullare tante ideologie portate avanti da falsi pastori.
Mentre si prega per avere nuove, abbondanti e sante vocazioni, si deve pregare perché tutti i pastori che già lavorano nella vigna del Signore diventino santi per essere di esempio. Nel campo delle vocazioni, si parla più con la testimonianza della vita che con le parole. Le parole colpiscono la facoltà intellettiva, la testimonianza parla al cuore dell’uomo.
Il pastore deve tener presente che lui è un interlocutore, un intermediario tra Gesù, buon Pastore, e il gregge che gli viene affidato. Quello che vede operare, quello che sente dire dal Buon Pastore, deve trasmettere al gregge.
Non ricordo se Sant’Agostino o Sant’Alfonso dei Liguori abbia detto: Il sacerdote non  si salva, o si danna da solo, ma si salva o si danna con i fedeli in mezzo ai quali ha lavorato (come sacerdote).
Gesù è la porta che bisogna varcare per raggiungere Dio, il pastore deve passare questa porta con i fedeli e insieme andare a Dio. Come il Vangelo dice che il pastore cammina davanti al gregge, così il pastore deve andare avanti ai fedeli perché tutti vedano cosa debbono fare. Il pastore precede il gregge e vede cosa fa il Buon Pastore, il gregge che lo segue vede e fa le stesse cose, così si cammina insieme verso il Padre.
Gesù aggiunge: Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Con queste parole Gesù vuole far capire che chi entra attraverso quella porta, che è lui, trova la salvezza ed esce per trasmettere anche agli altri e che per avere la salvezza, è necessario passare per la porta che è Gesù.


P. S. Tutti uniti alla chiesa universale, preghiamo per le vocazioni, non solo oggi ma sempre, dicendo: “O Signore manda santi sacerdoti e ferventi religiosi alla tua santa chiesa”.

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