domenica 1 maggio 2011

II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli

[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.
Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.

Parola di Dio

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore

RIFLESSIONI DELLA II DOMENICA DI PASQUA
O DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Guardando tutto quello che ci circonda e riflettendo con cuore libero tutti gli avvenimenti che siamo chiamati a vivere oggi, veramente dobbiamo imparare a leggere i tempi di Dio.
Cosa ci circonda? L'aria di festa che ha prodotto la pasqua del Signore! La pasqua del Signore è diventata la nostra pasqua se siamo risorti con Cristo dal peccato.
Quali sono gli avvenimenti che siamo chiamati a vivere? La giornata della Divina Misericordia, la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II e, dulcis in fundo, l'inizio del mese di Maggio, mese dedicato alla Madonna.
Tutto ci chiama a meditare la Parola di Dio che oggi ci è stata data, alla luce di questi eventi.
La prima lettura, presa dagli Atti degli Apostoli, mette in evidenza lo spirito di amore che deve avere il cristiano, come figlio di Dio in virtù del battesimo ricevuto. E come, poi, generi uno stile nuovo di fraternità e un nuovo modo di pregare. Ne derivano scelte coraggiose e radicali: come quella di abbandonare  i propri interessi e di condividere con gli altri tutto.
Proprio l’opposto di quanto accade oggi nelle nostre comunità dove ognuno pensa ai fatti propri, si occupa dei propri problemi (o perlomeno, si limita a quelli della propria famiglia), e trovare tempo per la preghiera sembra essere un'impresa irrealizzabile.
Condividere con gli altri tutto, gioie e dolori, mentre invece si è soliti condividere solo i dolori e tutto quello che essi procurano. Questo non per rendere partecipi gli altri ai nostri dolori, ma per dare sfogo a tutto quello che coviamo nel nostro cuore.
Essere assidui alla preghiera quotidiana, sia alla preghiera personale che a quella comunitaria, la recita del santo rosario, la celebrazione Eucaristica, la confessione assidua, la comunione ... Cose queste, sante e meravigliose perché riempiono il cuore dell'amore di Dio, purtroppo tutte queste cose sono andate in disuso, e se qualcuno ne parla viene ritenuto un extraterrestre, perchè parla di cose di un altro mondo.
Veramente sono cose di un altro mondo, mondo che tutti dovremmo vivere in quanto è il mondo del vero amore, è il mondo di Dio.
L'insegnamento degli apostoli è che attraverso l'annuncio, la predicazione, la catechesi, la riflessione, veniamo in contatto con il Risorto, e solo allora la nostra esistenza può cambiare radicalmente.
Noi dobbiamo rendere sempre lode al Signore nostro Dio, per averci rigenerati mediante la risurrezione del suo Figlio Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Queste parole le dobbiamo stampare nel nostro cuore, sono una promessa fatta da Dio a tutti coloro che credono e vivono secondo la fede ricevuta nel Battesimo.
Solo a pensare quello che ci spetta dopo questa vita, vissuta nell'amore di Dio e dei fratelli, possiamo dire con il Santo di Assisi che ogni pena mi è diletto.
Nel vangelo Gesù torna a farsi vedere dagli Apostoli, e nuovamente annuncia la pace e dona lo Spirito per la remissione dei peccati. Questo ci fa capire una cosa fondamentale: la nostra chiusura non ferma il Risorto! La Sua luce entra nelle nostre tenebre, il Suo amore è più forte delle nostre paure, la Sua presenza riempie la nostra solitudine!
Nei momenti difficili, di prova, di dolore, di difficoltà e di ogni altra situazione di sofferenza vissuta per Cristo, Cristo ci è vicino e ci rincuora col suo saluto "PACE A VOI".
Col saluto di PACE mostra anche le ferite delle mani, dei piedi e del costato, per farci comprendere che la gioia eterna si raggiunge attraverso la sofferenza e le prove quotidiane.
La presenza del Signore risorto è una certezza che deve sempre accompagnare la nostra vita. Non importa quante cadute o fallimenti, quanti peccati o tradimenti, quante debolezze o fragilità hanno prosciugato la nostra autostima: Lui c'è sempre stato e sempre ci sarà! Questa è la certezza di cui deve vivere il discepolo di Cristo.
Quante volte nella vita non siamo stati così come la Parola ci ricorda. E' il momento di invocare la misericordia di Dio sui nostri errori e chiedere perdono. Oggi giornata della Divina Misericordia, il Signore è pronto a distruggere i nostri peccati per la sua misericordia. La Vergine Maria ci invita a fare tutto quello che il suo Figlio ci dirà, Lei ci darà il sostegno e la forza materna per fare quello che il Figlio Gesù ci dirà giorno dopo giorno.

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