lunedì 23 maggio 2011

Lunedì V settimana di Pasqua

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, a Iconio ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi di aggredire e lapidare Paolo e Barnaba; essi lo vennero a sapere e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe, e nei dintorni, e là andavano evangelizzando. C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio: «Gli dèi sono scesi tra noi in figura umana!». E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare.
Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro un sacrificio.
Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Non a noi, Signore, ma al tua nome dà gloria.

Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da' gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà.
Perché le genti dovrebbero dire:
"Dov'è il loro Dio?".

Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
I loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell'uomo.

Siate benedetti dal Signore
che ha fatto cielo e terra.
I cieli sono i cieli del Signore,
ma la terra l'ha data ai figli dell'uomo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto".
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

La Parola di oggi mette in evidenza che l'accogliere con cuore sincero genera amore e ubbidienza.
Si può vedere con chiarezza nella prima lettura: alla predicazione di Paolo e Barnaba nella citta di Iconio, i pagani e i Giudei che si trovavano tra la folla, si indignarono per quello che diceva Paolo, cercarono di aggredirli e lapidarli. Saputolo questi scapparono e si recarono ad annunciare il vangelo in altre città.
I pagani e i Giudei avevano il cuore chiuso e indurito per questo si ribellarono. Nelle altre città dove si recarono, gli ascoltatori, dal cuore aperto, restarono meravigliati per quello che ascoltavano e vedendo compiere da essi opere straordinarie, dissero che figli di Dei erano scesi sulla terra e cominciarono a preparare dei sacrifici da offrire per venerare questi esseri straordinari.
Paolo proclamò che erano uomini come loro e tutto quello che loro operavano erano fatti che operava “il Dio vivente”.
Due atteggiamenti dell’uomo nei confronti della Parola del Signore. Il rifiuto della Parola, genera nel cuore dell’uomo rabbia, odio, violenza … Al contrario, nel cuore di chi l’accoglie, genera amore, pace, gioia, ubbidienza … Il vero amore produce sempre un frutto di grande obbedienza. Quando l'amore scade, viene meno, secca, anche l'obbedienza scade, secca, viene meno. Quando l'amore è forte, tutto si sopporta, tutto si scusa, tutto si crede, tutto si accoglie.
Quando invece l'amore si indebolisce, allora non si è più capaci neanche di una più piccola sopportazione. Senza amore si è impazienti, altèri, distanti. Quando l'amore non regna in un cuore, si fa della vita un perenne lamento e mormorazione contro i fratelli. Anche le cose più sante diventano un peso enorme per chi è senza amore. L’umanità deve ritornare alla sorgente dell’amore e dell’obbedienza che è Gesù.
Come facciamo noi a sapere se amiamo Cristo Gesù? La regola del nostro amore per Gesù è l'osservanza dei suoi comandamenti, l'ascolto della sua voce. Chi ama Gesù lo ascolta. Chi non lo ama, non lo ascolta. Chi lo ama obbedisce ad ogni sua Parola. Chi non lo ama, ignora la sua volontà e percorre strade di disobbedienza e di peccato.
Oggi è evidente che non si ama  Gesù! Non si cammina nelle sue virtù. L'uomo della moderna società odia, disprezza, distrugge, inganna, non perdona, uccide, divorzia, è immerso nell'impurità, nella lussuria più sfrenata, si compiace del male. Non sopporta il fratello. Il cristiano vive oggi una vita totalmente differente e contraria a quella vissuta da Gesù. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. «Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Ecco cosa avviene in chi ama Gesù. Chi ama Gesù sarà amato dal Padre suo. Anche Gesù lo amerà e si manifesterà a lui. Gli aprirà il cuore. Lo ricolmerà di vita eterna. Chi ama Gesù sarà trasformato in un paradiso sulla terra per la presenza di Gesù e del Padre nel suo cuore. Costui diventerà la dimora di Dio nel mondo, il suo tempio santo, la sua casa. Quando un uomo diviene dimora di Dio, succede un altro grande prodigio. Verrà lo Spirito Santo e si farà suo Maestro, sua Guida. Gli insegnerà ogni cosa. Gli ricorderà tutto ciò che Cristo ha detto ed insegnato, fatto ed operato. Lo Spirito Santo è lo Spirito del Corpo di Gesù Signore e insegnerà ogni cosa di Cristo Gesù solo a quanti formano con Lui un solo corpo nella santità, nella verità, nella grande carità.

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