sabato 28 maggio 2011

Sabato della V settimana di Pasqua

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Paolo si recò a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco: era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco.
Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galàzia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade.
Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedònia e aiutaci!». Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedònia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale

Acclamate il Signore, voi tutti della terra.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: "Un servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.
RIFLESSIONI

«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me». E’ un monito che il Signore Gesù dà agli Apostoli e discepoli prima di ritornare al cielo. Ci troviamo, infatti, a nove giorni dalla solennità dell’Ascensione. Il Signore dà questo monito per metterli nelle condizioni di non scoraggiarsi quando capiteranno delle contrarietà, della persecuzioni e anche essere uccisi, durante l’annuncio del vangelo.
Gesù sa dove sta mandando i suoi apostoli, sa che li sta mandando nel mondo dell'odio e lo dice: hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Si sono rifiutati di ascoltare la mia parola, si rifiuteranno di ascoltare anche la vostra. Hanno messo in croce me, metteranno anche voi. Addirittura avverrà che chi vi ucciderà, penserà, crederà di rendere gloria a Dio. Gesù ha scelto i suoi apostoli e scegliendoli ha già fatto di loro dei martiri. Loro lo sanno. La sorte del loro Maestro sarà anche la loro. La croce di Gesù sarà in eterno la loro croce.
Questo comportamento del mondo, portato ad odiare i discepoli di Gesù, è spiegato da Gesù stesso: vi odieranno, perché non hanno conosciuto Colui che mi ha mandato.
Questo monito di Gesù si verificò non solo ai tempi degli Apostoli, ma sempre attraverso i secoli fino ad oggi, perché il mondo non ama mai chi non gli appartiene.
Tutti i chiamati ad evangelizzare faranno sempre questa esperienza: saranno perseguitati dal mondo. Anche ai nostri tempi sono odiati tutti quelli che annunciano il santo vangelo.
Nessuno si faccia prendere dallo scoraggiamento e abbandoni la missione che Gesù ha voluto affidare! Come il sangue dei martiri, allora, fu seme di cristiani, così la costanza e il coraggio contro le avversità di oggi è frutto di altri cristiani, perché la costanza e il coraggio mostrato è martirio bianco, cioè senza spargimento di sangue.

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