mercoledì 4 maggio 2011

Mercoledì della II settimana di Pasqua

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.
Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».
Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».
Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.
Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore
RIFLESSIONI

Lunedì dicemmo di fare tutto per amore verso la Madonna.
Martedì invece fare tutto con fede nella Parola di Vita Eterna che ci è data.
Mercoledì, oggi, partiamo dalle parole che Gesù disse a Nicodemo per vedere dove ci portano: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio...».
Sono parole che realizzano la promessa che fece Dio Padre all'uomo dopo il peccato originale, che avrebbe mandato il Suo Figlio unigenito per liberarlo dalla schiavitù del male.
Queste parole per poterle accettare nella verità del loro contenuto è necessario non solo un profondo atto di fede, ma anche un grande atto di speranza nell'attesa della realizzazione di quello che contengono.
La prima parte della promessa contenuta in queste parole si sono realizzate. Cristo Gesù, Figlio unico di Dio, è venuto nel mondo. Con la sua morte in croce ha salvato il mondo e non lo ha condannato. La seconda parte, chi crede nell'unigenito Figlio di Dio non viene condannato ... tutti la viviamo nella speranza della realizzazione in ciascuno di noi, dopo i giorni di questa vita terrena. Giorni che debbono essere vissuti nel credere di vero cuore tutto quello che la Parola di Dio contiene.
Dobbiamo convenire che questo è molto difficile metterlo in pratica perché il diavolo non si rassegna ad accettare la condanna ricevuta da Dio a causa della sua ribellione e cerca di portare alla perdizione eterna quante più anime possibile.
Mettiamo la nostra  vita sotto il manto materno della Vergine Maria e chiediamo a Lei di proteggerci e difenderci da ogni insidia del maligno.

N. B. Da oggi esercitarsi sempre nella virtù della speranza oltre a quella della fede. Non dimentichiamo la promessa di fare tutto per amore verso la Vergine Maria nostra madre e madre di tutta l'umanità.

Nessun commento:

Posta un commento