sabato 14 maggio 2011

Sabato della III settimana di Pasqua

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli – il numero delle persone radunate era di circa centoventi – e disse: «Fratelli, era necessario che si compisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, diventato la guida di quelli che arrestarono Gesù. Egli infatti era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Sta scritto infatti nel libro dei Salmi:
“La sua dimora diventi deserta
e nessuno vi abiti”,
e: “Il suo incarico lo prenda un altro”.
Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.
Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il Signore lo ha fatto sedere tra i prìncipi del suo popolo.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore
RIFLESSIONI

La chiesa oggi celebra la festa di San Mattia Apostolo. Mattia è diventato apostolo non per diretta chiamata di Gesù, come Pietro, Giacomo, Giovanni e gli altri, ma per scelta dello Spirito Santo per sostituire Giuda Iscariota, il traditore.
Come ascoltato nella prima lettura: "Sta scritto infatti nel libro dei Salmi: “La sua dimora diventi deserta e nessuno vi abiti”, e: “Il suo incarico lo prenda un altro”.
Furono proposti Giuseppe e Mattia, dopo aver pregato la scelta cadde su Mattia,  che quindi è stato incluso nel numero degli Apostoli ed è Apostolo a tutti gli effetti.
Da questa storiella della elezione di Mattia si deve credere che il Signore, in forza dello Spirito Santo, chiama continuamente a lavorare nella sua vigna, sia secondo le necessità del tempo e sia dalle evoluzioni della storia.
Gli Apostoli, dopo aver ricevuto da Gesù lo Spirito Santo, furono inviati in tutto il mondo a predicare il Vangelo a tutte le creature: Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo … Noi tramite la fede dei nostri genitori e della chiesa in cui credevano i nostri genitori siamo stati battezzati e in virtù di questo sacramento, siamo chiamati a lavorare nella vigna del Signore. Nessuno si può esimere da questo impegno, pena la perdizione eterna.
Gesù considera amici i suoi discepoli perché li ha resi partecipi dei segreti della sua vita divina. Egli ha rivelato loro la persona del Padre e quindi li ha resi partecipi della vita di Dio. Questo rapporto d'amore non è frutto di una scelta dei discepoli, ma è dono, è grazia. Gli apostoli, e dopo di loro tutti noi credenti, siamo stati scelti dal Cristo per essere suoi amici e suoi missionari
Col battesimo, abbiamo ricevuto anche lo Spirito Santo, come lo ricevettero gli Apostoli. Gli Apostoli ubbidienti al mandato ricevuto, andarono, predicarono e diedero la loro vita a testimonianza della loro fede in Gesù Cristo, così ogni battezzato è chiamato a fare la stessa cosa: testimoniare Cristo anche a costo della vita, come fecero non solo gli Apostoli, come fanno continuamente i martiri che anche in questo secolo danno la vita per testimoniare la fede in Cristo Signore.
L'amore autentico per il Signore si dimostra osservando i suoi comandamenti e chi non vive la parola di Cristo, che prescrive l'amore per i fratelli, non può amare Dio.

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